Orfeo Tamburi nacque a Iesi, Ancona, nel 1910.
Dal 1928, a Roma, fu in contatto con Scipione e Mafai, elaborando un tipico paesaggismo urbano che risentiva anche della lezione di Corot e, dopo il 1940, di Cézanne.
Tamburi si trasferisce a Roma in giovane età, frequentando l’ Accademia di Belle Arti e iniziando a collaborare alle più importanti riviste letterarie e artistiche. Espone alla III Sindacale Laziale (1932) e alla I Mostra Nazionale del Sindacato degli artisti (Firenze, 1933); nel 1934, presentato da Alfredo Mezio, espone al Bragaglia Fuori Commercio e nel 1935 alla II Quadriennale di Roma.
Dopo un soggiorno a Parigi (1935) l'artista Orfeo Tamburi è nuovamente a Roma. Nel 1936 esegue nel Palazzo dell’Anagrafe un affresco dal titolo Carnevale romano.
Nel 1939 è presente alla III Quadriennale e alla seconda mostra milanese di "Corrente", dove espone con il gruppo romano. Insieme a Guttuso, Guzzi, Montanarini, Ziveri, Fazzini, espone nel gennaio 1940 alla Galleria di Roma in una mostra significativa del nuovo clima "realista". Lo stesso anno viene incaricato di realizzare sei pannelli per l’atrio dell’E42 (rimarranno allo stato di bozzetto). E’ presente alla Biennale di Venezia e nel 1941 ha una personale alla Galleria Barbaroux di Milano. Gino Severini gli dedica una piccola monografia. Nei suoi anni romani, Tamburi si dedica soprattutto al paesaggio e il suo contributo maggiore si esplica nella fresca vena disegnativa.
Nel 1944 pubblica il volume di disegni Piccola Roma, con una poesia di Ungaretti, e illustra anche le Passeggiate romane di Stendhal. Nel 1947 si reca a Parigi, che dal quel momento diventa la sua città. Morì a Parigi nel 1994
Vannucchi Arte
La tua galleria
Vannucchi
Salve, in genere rispondiamo entro un giorno